La denuncia della Filcams Cgil contro l’istituto di vigilanza Aquila srl. Non è un’estate di sole e mare per i vigilanti dell’istituto di vigilanza Aquila srl di Ortona. Non lo è da due anni, a quanto denuncia la Filcams Cgil Chieti, che ha acceso i riflettori su una vicenda tanto grave quanto vergognosa: il diritto alle ferie estive e al riposo giornaliero viene sistematicamente negato ai lavoratori.
Diritti calpestati
Già lo scorso 26 giugno l’azienda aveva giustificato il blocco con “presunte esigenze tecnico-organizzative”. Due mesi dopo, la realtà è sotto gli occhi di tutti: decine di vigilanti non hanno ancora potuto usufruire delle ferie, e per alcuni la situazione si trascina dallo scorso anno. Non solo: viene impedito anche di fruire del riposo giornaliero continuativo di 35 ore, un diritto sancito dalla legge e dai contratti nazionali.
Siamo di fronte a un comportamento che calpesta i lavoratori, riducendoli a strumenti sacrificabili in nome delle esigenze aziendali. Vigilanti costretti a turni massacranti, privati del recupero psico-fisico necessario, esposti a rischi enormi per la loro stessa sicurezza e per quella delle persone e dei beni che devono proteggere.
La voce del sindacato
“La violazione dei diritti dei lavoratori – incalza la Filcams Cgil – genera un logoramento psico-fisico inaccettabile e mette a rischio la sicurezza stessa dei lavoratori”.
Il sindacato non si ferma: la questione è stata già segnalata all’Ispettorato del lavoro e alla Prefettura, sollecitando un intervento immediato. Finora, però, nessuna risposta concreta.
Una condizione che, se confermata, non è solo uno scandalo contrattuale, ma un attacco alla dignità stessa delle persone. Le ferie e il riposo giornaliero non sono un lusso, ma un diritto fondamentale. Non è possibile costruire profitti sulla pelle dei lavoratori, spremuti fino all’osso senza pause, senza tempo per sé stessi e le proprie famiglie.
Una battaglia di civiltà
La Filcams Cgil Chieti chiede all’azienda di sbloccare immediatamente le ferie e rispettare i contratti, avvertendo che la battaglia non si fermerà:
“Le esigenze aziendali non possono e non devono mai prevaricare sui diritti fondamentali delle persone. Continueremo a batterci senza sosta, affinché questi lavoratori possano finalmente vedere riconosciuti i propri diritti”.
Basta sfruttamento
Questa vicenda grida vendetta. È inaccettabile che nel 2025 ci siano ancora aziende che credono di poter piegare la legge e usare i lavoratori come carne da macello. Le ferie e il riposo giornaliero non sono optional: sono conquiste di civiltà che nessuno può negare.
La dignità non si compra e non si svende. Ora basta.