CONGREGAZIONE OPERAIO DEL DUEMILA

Addio alla “rendita da divano”: gli ex onorevoli restano a dieta di vitalizio (e il ricorso va in fumo)

 

Che batosta per gli ex deputati! Dopo anni passati a collezionare gettoni e strette di mano, 800 ex onorevoli avevano deciso di provarci: un bel ricorsino per riacciuffare il loro amato vitalizio, tagliato dalla delibera n.14 del 2018. Ma stavolta il vento non soffia più sulle loro pensioni dorate. Il Collegio d’Appello della Camera ha detto no. E non un no qualunque, ma un no secco, elegante, istituzionale. Di quelli che lasciano il portafoglio magro e il cuore infranto.

Insomma, la rendita perpetua – quella che faceva da colonna sonora alle partite a golf, alle crociere ai tropici e alle interminabili chiacchiere da bar con l’immancabile “ai miei tempi…” – resta un miraggio. Il vitalizio, che nella mente di molti ex parlamentari era come la Nutella: una certezza eterna e consolante, è stato ricalcolato. Tradotto in termini più terreni: è stato alleggerito. Decisamente.


La scena del crimine? Il Collegio d’Appello della Camera


A pronunciare la sentenza sono stati cinque nomi che sembrano usciti da una fiction istituzionale: Ylenja Lucaselli, Ingrid Bisa, Marco Lacarra, Pietro Pittalis e Vittoria Baldino. Una squadra bipartisan che, con penna e toga (metaforica), ha confermato la linea dura già tracciata nel 2018: “Il taglio resta, e non si discute”. Con buona pace di chi già pregustava il ritorno alle vacanze esentasse e ai week-end a Cortina.


Certo, qualche gentile concessione era già stata fatta in passato, giusto per non lasciare proprio tutti con la nostalgia del bel tempo che fu. Sono le cosiddette “misure di mitigazione”, introdotte dall’Ufficio di Presidenza della scorsa legislatura. Una sorta di carezza sulla guancia: “Ti abbiamo tolto qualcosa, ma non tutto. E comunque non lamentarti troppo: hai avuto i tuoi anni d’oro”.


Il ricorso degli 800: una rimpatriata nostalgica


Pare che i ricorrenti siano stati circa 800, tutti ex deputati che avevano deciso di rispolverare la toga da combattenti. Magari qualcuno si era già fatto i conti: “Se vinciamo, ci facciamo una bella grigliata a Montecarlo”. E invece niente. Il Collegio ha chiuso la porta con garbo ma decisione: “Il taglio si applica, la legge è legge, e le mitigazioni restano quelle di prima. Avanti il prossimo”.


Sui social c’è già chi ironizza: “800 ex parlamentari e nemmeno uno che abbia detto: ‘vabbè, mi arrangio con la pensione normale’”. Eh sì, perché il vitalizio era diventato quasi un diritto acquisito… tipo la moka sul fuoco o la sedia al bar col nome inciso.


Ma perché tanto clamore?


Il vitalizio per gli ex parlamentari è da anni uno dei simboli della “casta” nella narrazione popolare. Era il premio di consolazione che arrivava puntuale ogni mese anche a chi aveva fatto il parlamentare per appena un paio d’anni (e magari aveva dormito in aula la metà del tempo). Non stupisce che il suo taglio sia stato salutato da molti come una rivoluzione giusta, anche se tardiva. Una sorta di “pareggio del conto” con i cittadini comuni, quelli che la pensione se la guadagnano con 40 anni di sveglia alle 6 e caffè al volo.


Ovviamente, non tutti gli ex parlamentari hanno protestato. Qualcuno avrà forse detto, con dignità: “Ho servito il Paese, ora lascio spazio ai giovani… e mi godo la pensione dell’INPS, come tutti gli altri”. Ma altri, invece, sono passati direttamente all’attacco legale, con il ricorso che adesso – dopo la sentenza del Collegio – finisce dritto nel cassetto dei sogni perduti.


La morale (amara) della favola


Il vitalizio resta tagliato, il ricorso è stato respinto e la politica – quella vera – deve fare i conti con un mondo che cambia. Un mondo dove la parola “privilegio” inizia finalmente a perdere un po’ del suo smalto. Per gli ex deputati ricorrenti resta il ricordo delle belle epoche passate, magari accompagnato da un “Com’era bello quel bonifico automatico a fine mese…”.


Ora si apre una nuova stagione: quella in cui anche gli ex onorevoli dovranno fare i conti come tutti. Magari scegliendo tra il pacco famiglia al supermercato o le offerte del volantino. Magari – perché no – scoprendo il fascino del cashback e delle app per risparmiare sulle bollette.


In fondo, l’Italia è il Paese dell’inventiva, e chissà che qualcuno di loro non apra un blog: “Come sopravvivere al taglio del vitalizio – consigli da ex parlamentari (pentiti)”. Sarebbe sicuramente un successo.


E chissà, magari stavolta… a pagamento.

Nuova Vecchia

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