CONGREGAZIONE OPERAIO DEL DUEMILA

Settimana lavorativa di 32 ore: riprende l’esame alla Camera




Il Governo (Movimento 5 Stelle) riprende l’esame della proposta di legge per ridurre l’orario di lavoro da 40 a 32 ore settimanali, mantenendo lo stesso stipendio. L’idea è di sperimentare questa misura attraverso la contrattazione collettiva, prevedendo agevolazioni contributive per le imprese coinvolte.

La settimana corta è già una realtà in diversi Paesi, tra cui la Spagna, e ha dimostrato di portare benefici sia ai lavoratori sia alle aziende. In Italia, secondo dati Ocse, si lavora più ore rispetto ad altri Paesi europei (come Germania e Francia) ma senza un aumento della produttività e dei salari. Infatti, dal 1995 al 2020 la produttività del lavoro in Italia è cresciuta solo dello 0,4% all’anno, mentre in Francia e Germania è aumentata di più, nonostante la riduzione dell’orario lavorativo. Inoltre, tra il 1990 e il 2020, l’Italia è stato l’unico Paese Ocse dove gli stipendi medi sono diminuiti.

Un primo passo verso la riduzione dell’orario era già stato fatto nel 2020 con il Fondo Nuove Competenze, che permetteva alle imprese di usare parte dell’orario di lavoro per la formazione dei dipendenti, con il supporto di fondi pubblici. Questo strumento ha avuto un grande successo, coinvolgendo 14.500 aziende e 720.000 lavoratori.

I vantaggi della settimana corta sono molteplici:

Per i lavoratori: più tempo per riposarsi e meno giorni di malattia.

Per le aziende: maggiore soddisfazione e produttività dei dipendenti.

Per l’ambiente: meno spostamenti e minori consumi energetici.

Ora si attende la posizione della destra (FdI, Lega, Forza Italia), con l’auspicio che voti a favore di questa misura innovativa invece di cercare di bloccarla.


Nuova Vecchia

ads

ads