CONGREGAZIONE OPERAIO DEL DUEMILA

Scioperi metalmeccanici: basta prese in giro, i lavoratori pretendono rispetto!


L’Italia operaia ha alzato la testa. L’ondata di scioperi che ha attraversato il Paese nel mese di febbraio non è stata una semplice protesta, ma un urlo di rabbia e determinazione. Le metalmeccaniche e i metalmeccanici non accettano più giochi al ribasso sul loro contratto e non sono disposti a piegarsi di fronte all’arroganza di Federmeccanica-Assistal.

La mobilitazione è stata imponente, con scioperi di massa dentro le fabbriche, presidi agli ingressi, manifestazioni nelle piazze e un’adesione altissima. I lavoratori hanno risposto con compattezza alle provocazioni delle controparti, dimostrando che senza di loro l’industria si ferma. Eppure, Federmeccanica continua a giocare sulla pelle di chi ogni giorno manda avanti la produzione, evitando il confronto e voltando le spalle alle richieste sacrosante dei sindacati.

Non si tratta solo di aumenti salariali – che sono più che necessari in un periodo di inflazione e crisi – ma di una battaglia per la dignità e per i diritti. Le bandiere di Fim, Fiom e Uilm hanno sventolato davanti agli stabilimenti per dire basta a straordinari imposti, flessibilità selvaggia e condizioni di lavoro sempre più dure. Le aziende vogliono lavoratori usa e getta, sempre più spremuti e sempre meno tutelati. Ma questa volta hanno trovato una categoria pronta a lottare fino in fondo.

Il rinnovo del Ccnl è un banco di prova fondamentale per tutto il settore industriale. Senza un accordo dignitoso, si rischia di accelerare il declino dell’industria italiana, già martoriata da delocalizzazioni, chiusure e mancanza di investimenti. E invece di affrontare i nodi veri – sicurezza, innovazione, diritti – Federmeccanica finge di non vedere e lascia marcire la situazione.

Fim, Fiom e Uilm hanno già lanciato un avvertimento chiaro: se non si riapre il tavolo delle trattative, la mobilitazione andrà avanti con ancora più forza. Le lavoratrici e i lavoratori non accetteranno di essere messi da parte, e se le controparti pensano di poter tirare ancora la corda, farebbero bene a ripensarci. La lotta è solo all’inizio, e questa volta i metalmeccanici non faranno passi indietro.


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