Se anche tu hai mai pensato “il mio lavoro è usurante” mentre compilavi per la terza volta lo stesso foglio Excel perché il capo non sa aprire gli allegati, mi dispiace: l’INPS non è d’accordo. Per loro i lavori usuranti e gravosi sono ben altri, e nel 2025 ci sono regole precise (e un po’ cervellotiche) per poter dire: ciao ufficio, ciao sveglia alle 5, io vado in pensione prima degli altri!
Cerchiamo quindi di capire chi sono i fortunati — o forse sarebbe meglio dire i malcapitati — che possono godere di uno sconto sull’età pensionabile.
1. Lavori gravosi: quali sono
Nella lista dei lavori gravosi ci troviamo mestieri che, solo a leggerli, fanno venire il mal di schiena:
- Operai edili, conciatori di pelle, conduttori di gru (no, non quelle con gli artigli nei bar, quelle vere).
- Infermieri e ostetriche a turni, facchini, operatori ecologici, insegnanti della scuola dell’infanzia (perché dopo 25 bambini urlanti chiunque si sente gravoso).
- Pescatori, siderurgici e marittimi.
Insomma, lavori in cui la parola “relax” è un miraggio.
2. Altre categorie ammesse
Ma l’elenco non finisce qui! L’INPS, che ama le liste come i supermercati amano i volantini, ha aggiunto altri mestieri: dai tecnici della salute ai conduttori di impianti per il legno e la carta, fino ai portantini.
Spoiler: se il tuo mestiere prevede “conduttori di qualcosa” o “addetti a qualcosa di pesante”, sei in buona compagnia.
3. APE Sociale gravosi: requisiti 2025
Per accedere all’APE Sociale serve:
- Avere 63 anni e 5 mesi (perché 63 anni secchi erano troppo banali).
- Almeno 36 anni di contributi, oppure 32 se sei un edile o un ceramista con le mani che ormai sono opere d’arte.
- Dimostrare di aver fatto un lavoro “particolarmente difficile e rischioso” per almeno 6 anni negli ultimi 7 (non vale scrivere “convivere con il mio capo” nel modulo).
Il premio? Una specie di “pensione-ponte” fino a 1.500 euro al mese, non rivalutabili. Insomma, un abbonamento perpetuo al supermercato discount.
4. Lavori usuranti: quali sono
Qui parliamo dei veri duri: gallerie, cave, miniere, palombari, gente che lavora a temperature da forno a legna o che soffia vetro come se fosse bolle di sapone… ma incandescenti.
E ovviamente i turnisti notturni, quelli che sanno esattamente quante pubblicità di materassi passano in TV alle 3 del mattino.
5. Pensione anticipata Quota 97 per lavori usuranti
Ecco la magia: con Quota 97 puoi andare in pensione prima.
- Dipendenti: 61 anni e 7 mesi di età + 35 anni di contributi.
- Autonomi: un annetto in più, tanto per non farsi mancare la beffa.
Ma attenzione: serve aver fatto il lavoro usurante per almeno 7 anni su 10. Quindi no, non basta ricordarsi che una volta hai passato un’estate calda in cantiere.
6. Quota 41 per precoci gravosi e usuranti
Qui entrano in gioco i “precoci”: quelli che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni e che ora si chiedono perché mai non abbiano scelto di fare gli studenti fuori corso fino ai 30.
Con 41 anni di contributi se ne vanno, senza aspettare l’età anagrafica.
Conclusione: la pensione come premio di consolazione
Morale della favola? Se hai passato una vita a lavorare in cava, in acciaieria, in ospedale di notte o in un asilo con 25 pargoli, hai diritto a un’uscita anticipata dal mondo del lavoro.
Gli altri invece… dovranno accontentarsi della classica pensione di vecchiaia. O, per i più sfortunati, del caffè delle 7 del mattino fino a 70 anni suonati.
