Ancora una volta, i metalmeccanici sono costretti a incrociare le braccia per far sentire la loro voce, mentre Federmeccanica e Assistal continuano a fare orecchie da mercante. Dopo mesi di attesa e ben 16 ore di sciopero già consumate, il 28 marzo ci sarà un nuovo stop di 8 ore, perché il rinnovo del contratto collettivo, scaduto a giugno 2024, è rimasto bloccato nel limbo dell’indifferenza padronale.
Di fronte a questo scenario surreale, Fiom, Fim e Uilm alzano il tiro, convocando assemblee e una nuova mobilitazione nazionale. Del resto, quando i lavoratori vedono il proprio potere d’acquisto sgretolarsi sotto il peso dell’inflazione e delle crisi internazionali, mentre dall’altra parte si nicchia e si prende tempo, la protesta diventa l’unico strumento rimasto. Ma, a quanto pare, senza uno scossone forte, Federmeccanica e Assistal continueranno a far finta di nulla.
